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Il CBD nei disturbi psichiatrici


Attualmente, si conoscono piú di 100 composti chimici derivati dalla pianta del Cannabis sativa conosciuti come cannabinoidi; tra loro uno molto importante è il cannabidiolo (CBD), il quale presenta proprietàantipsicotiche e ansiolitici che favoriscono le persone le quali sono stati diagnosticate con qualche disturbo psichiatrico di questa indole.



Il CBD si utilizza nelle persone che soffrono di psicosi, disturbi dell’ansia, disturbi per uso di sostanze e disturbi dello spettro autista.


Nell’anno 2020, un gruppo di scientifici ha realizzato una revisione di tutti gli studi di neuroimmagine che avevano investigato l’impatto agudo del CBD nella funzione del cervello umano tanto nei volontari che erano sani come negli individui diagnosticati con disturbo psichiatrico.


Tra tutti i risultati trovati con gli amministratori orali di CBD a breve termine, è stata la diminuzione dell'attività cerebrale nelle aree dove solitamente sono alterate negli individui con disturbo psichiatrico. Vuol dire, l’uso del CBD è capace di regolare le reti neuronali cerebrali e alla volta, modulare l’attività dei neurotrasmissori como il glutammato, GABA, dopamina, involucrati negli squilibri psichiatrici.


Dall’altra parte, nei volontari sani studiati hanno un effetto modulatore, ma non tanto evidente como in quelli con questi disturbi.


Come agisce?

Il CBD negli individui con crisi psicotiche normalizza la connettività fronto-striatale e in coloro con disturbi dell’ansia produce una modulazione delle aree paralimbiche situate nel cervello e relazionate allo sviluppo di queste crisi.


Tuttavia, nella pianta del Cannabis possiamo trovare un altro cannabinoide conosciuto come ∆9-tetrahydrocannabinol (THC) le cui proprietà psicoattive possono produrre un aumento dell’attivitá neuronale aggravando i quadri psichiatrici. Dette proprietà furono trovate delle stessa forma negli studi analizzati.


Scientifici suggeriscono che il CBD potrebbe contrarrestare gli effetti indotti dal THC e che inoltre potrebbe inibire direttamente la ricaptazione dell’anandamide. Questo endocannabinoide della felicità ha dimostrato attività antiinflammatoria e il suo aumento dopo del CBD si è relazionato con effeti antipsicotici.


Gli studi che si sono realizzati hanno fornito informazione importante per essere tenuta in conto. Tuttavia, gli stessi scientifici suggeriscono considerare una popolazione maggiore di individui con disturbi psichiatrici e a sua volta, l'utilizzo del CBD come trattamento a lungo termine per valutare se si mantengono gli effetti positivi sull’attività cerebrale.


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