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La cannabis medicinale e i suoi effetti antimicrobici


Attualmente, gli effetti antimicrobici di alcuni tipi di farmaci, come gli antibiotici, sono stati compromessi dall'automedicazione e dalla loro somministrazione inappropriata e indiscriminata in tutto il mondo. Per questo motivo, gli scienziati hanno iniziato a cercare strategie alternative per mitigare la resistenza di diversi batteri (resistenza batterica).



Molti ricercatori si sono concentrati sull'effetto sinergico dell'uso di estratti di piante come la Cannabis sativa in combinazione con gli antibiotici convenzionali.


Studi in vitro hanno dimostrato che gli estratti di cannabis ed i cannabinoidi purificati sono più attivi contro i batteri Gram-positivi, compresi i microrganismi multiresistenti, i lieviti e alcuni batteri Gram-negativi.


Tra gli agenti patogeni su cui agiscono gli estratti di Cannabis ci sono i batteri Gram-positivi dei generi Enterococcus e Streptococcus, che sono agenti causali di infezioni del tratto urinario, endocardite, batteriemia e infezioni respiratorie.


Uno degli estratti, chiamato Futura, ha dato risultati soddisfacenti contro i Clostridi (coinvolti nelle infezioni addominali) e una varietà simile, nota come Futura 75, ha mostrato attività antibatterica contro lo Staphylococcus aureus (multiresistente ai farmaci) e i ceppi di Helicobacter pylori (l'agente causale delle ulcere peptiche).


Inoltre, i fitocannabinoidi puri (CBD, CBC, CBN, CBG, CBGA) sono stati studiati e hanno dimostrato di essere antimicrobici contro i ceppi resistenti di S. aureus, presenti nella placca dentale, e quindi di promuovere la salute dei denti.


Sulla base di questi risultati, si può affermare che i cannabinoidi contribuiscono favorevolmente all'attività antimicrobica degli antibiotici convenzionali nel loro intento di eradicare i batteri resistenti e viceversa. Allo stesso modo, alcuni antibiotici mantengono e prolungano l'attività antimicrobica dei cannabinoidi.


Ad esempio, il CBD ha potenziato l'effetto di antibiotici come l'eritromicina e la rifampicina contro l'Escherichia coli, e della bacitracina contro l'MRSA, l'Enterococcus faecalis, il L. monocytogenes e lo Staphylococcus epidermidis resistente alla meticillina.


Sebbene ci sia ancora molta strada da fare per stabilire regimi di trattamento antimicrobico con i derivati della cannabis, questi risultati sono utili per dimostrare la potenziale attività antibatterica dei cannabinoidi, che in un futuro non troppo lontano potrebbe aiutare a combattere la silenziosa pandemia di resistenza batterica.


Per ulteriori informazioni sugli usi terapeutici della cannabis e dei suoi derivati, consultare le nostre offerte formative su www.pharmacologyuniversity.com/continuous-courses.






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